giovedì 31 maggio 2012

Krishnamurti: L'uomo Libero


Bombay, 1 marzo 1964

Ascoltate ciò che vi dico. Cerchiamo aiuto perché ci troviamo in uno stato di infelicità, confusione, conflitto, e vogliamo essere aiu­tati. Vogliamo che qualcuno ci dica cosa fare. Vogliamo una guida; nell’oscurità, vogliamo prendere la mano di qualcuno che ci conduca alla luce. Siamo talmente confusi da non sapere dove dirigerci. L’istruzione, la religione, i dirigenti, i santi, hanno tutti comple­tamente fallito, ciò nonostante, siccome soffriamo, siccome siamo confusi e in conflitto, cerchiamo qualcuno che ci aiuti. E probabil­mente questo è il motivo per cui quasi tutti voi siete qui, nella speranza di cogliere in qualche modo un barlume di realtà, nella spe­ranza di essere condotti in qualche modo alla meraviglia della vita.
Ora, se avrete la gentilezza di ascoltare con l’orecchio interiore, con chiarezza, vedrete che non c’è nessun aiuto. Chi vi parla non può aiutarvi; si rifiuta di aiutarvi. Vi prego di capire questo, di af­frontarlo con calma. Chi vi parla si rifiuta in modo totale e com­pleto di aiutarvi.
Ciò che volete è mantenere la corruzione, vivere nella corruzione e ricevere aiuto in questa corruzione. 

Volete essere aiutati un po’ per vivere comodamente, per continuare con le ambizioni, con i modi di fare, con le invidie, con le brutalità; per dare continuità alla vita quotidiana, pur modificandola un po’: diventare un po’ più ricchi, un po’ più rassicurati, un po’ più felici. Questo è tutto ciò che volete: un lavoro migliore, un’automobile migliore, una posizio­ne migliore. In realtà, non volete essere completamente, interamen­te, liberi dalla sofferenza. Non volete scoprire cos’è l’amore, la sua bellezza, la sua immensità. Non volete scoprire cos’è la creatività.

Ciò che volete, in realtà, è essere aiutati a continuare in modo diverso, in questo squallido mondo, con la bassezza delle vostre vite, con la brutalità delle vostre esistenze, con i vostri conflitti quo­tidiani. Questo è tutto ciò che sapete; vi ci aggrappate e volete che venga modificato. E pensate che qualsiasi persona vi aiuti a vivere in questo ambito sia un grand’uomo, un santo, un meraviglioso salvatore.
Perciò chi vi parla dice che non vi aiuterà. Se cercate aiuto da chi vi parla, siete perduti. Non c’è nessun aiuto da nessuno, di nes­sun tipo: è una cosa terribile di cui rendersi personalmente conto. Dovete rendervi conto del fatto spaventoso e tremendo che voi, in quanto esseri umani, dovete reggervi in piedi assolutamente da soli; non ci sono scritture, capi, non c’è niente che possa salvarvi; do­vete salvarvi da soli. 

Sapete cosa succede quando vi rendete conto di questo fatto? Perché è un fatto. Quando vi rendete veramente conto del fatto, o sprofondate ancora di più nella corruzione, oppure il fatto stesso vi dà una formidabile energia per aprirvi un varco nella rete della struttura psicologica della società, per scardi­nare, frantumare tutto. E poi non cercherete mai più aiuto, perché sarete liberi.

Un uomo libero – un uomo che non ha timori, che ha una mente limpida, un cuore vitale, forte, energico – non vuole aiuto. E noi, voi e io, dobbiamo reggerci in piedi assolutamente, totalmente da soli, senza l’aiuto di nessuno. Avete cercato aiuto nell’ambito politico, in quello religioso dai guru, in quello sociale in tutti i modi; ma vi hanno tutti tradito. Ci sono state delle rivolu­zioni, rivoluzioni politiche ed economiche, il comunismo, le rivoluzioni sociali. Ma non sono la risposta; non possono aiutarvi perché generano ulteriori tirannie, maggiore schiavitù.

Solamente quando esigete la completa libertà e la sostenete, scoprite la realtà, con un approccio attivo, e sarà questa realtà a rendere l’uomo libero, niente altro. E una delle cose più difficili è rendersi conto di dover stare completamente da soli, interamente per conto proprio.
Solamente un uomo libero è in grado di cooperare. Ed è l’uomo libero a dire: “Non coopererò”. La cooperazione, per come viene generalmente intesa, implica cooperare riferendosi a una persona, a un’idea, a un’utopia, all’autorità di una persona o all’autorità di un’idea come quella di Stato. A ben osservare, questo tipo di coo­perazione non è affatto cooperazione, è un beneficio reciproco; e quando cambia l’autorità, anche voi cambiate in modo da trarne un beneficio; quindi è una forma coercitiva di adattamento.
Stiamo parlando di una cooperazione che è del tutto differente, perché l’essere umano deve cooperare. Non possiamo vivere senza cooperazione. La vita è rapporto, la vita è cooperazione. Voi e io non possiamo esistere nel modo dovuto senza cooperazione. Ma per cooperare c’è bisogno di libertà. Voi dovete essere liberi e io devo essere libero per cooperare. Libertà non vuol dire fare quello che ci pare: essere crudeli e tutte le altre stupide reazioni connesse a questa parola. Soltanto l’uomo libero ama, colui che non prova gelosia, odio, che non vuole niente per sé, per la sua famiglia, per la sua razza, per il suo gruppo; soltanto l’uomo libero, che conosce il pieno significato dell’amore e della bellezza, può cooperare.
È quindi necessario capire questa libertà. Il pensiero non gene­ra libertà. Il pensiero non è mai libero. Il pensiero è una semplice reazione alla conoscenza accumulata come memoria, esperienza; di conseguenza, non potrà mai liberare l’essere umano. Eppure, tutto ciò che facciamo – ogni azione, ogni motivo, ogni impulso – è basato sul pensiero. Quindi, si deve vedere per proprio conto il significato del pensiero, quando è necessario e quando è un veleno. Un mutamento può aver luogo solo quando la mente è totalmente svuotata di ogni pensiero. È come il grembo materno: il bambino vi è concepito perché il grembo è vuoto, ed è a partire da questo vuoto che avviene una nuova nascita. Allo stesso modo, la mente deve essere vuota, solamente nel vuoto può avvenire una cosa nuova: una cosa totalmente nuova, non una cosa che conti­nua da millenni.
Allora, la domanda è: come svuotare la mente? Non il sistema; quando uso la parola come, non intendo dire “fate queste cose e svuoterete la mente”. Non c’è sistema, non c’è formula. Dovete ri­conoscere la verità che il mutamento è assolutamente necessario alla salvezza dell’essere umano, alla vostra e alla mia, alla nostra sal­vezza, alla nostra libertà, a essere completamente liberi dalla soffe­renza, dall’angoscia della vita.
Ci vuole un mutamento, dovete avere una mente che è comple­tamente diversa, che non è il prodotto dell’ambiente, della società, della reazione, della conoscenza, dell’esperienza; tutto ciò non por­ta all’innocenza, non genera libertà, non dà un immenso senso di spazio nella mente. È soltanto in questo spazio che ha luogo il mo­vimento del mutamento. E soltanto questo mutamento può salvare l’essere umano, perché è proprio esso a far nascere l’individuo.
Noi non siamo individui. Siamo nomi, nomi distinti. Avete un corpo separato dagli altri; forse, se siete abbastanza fortunati, avete un conto in banca; per il resto, non siete degli individui interiormente, in senso psicologico. Appartenete a una razza, a una comu­nità, a una tradizione, al passato e, quindi, avete smesso di essere creativi. Avete smesso di essere consapevoli dell’immensità, dell’ampiezza, della profondità e della bellezza della vita.
Siccome non siamo individui, non sappiamo cosa significa amare. Conosciamo solamente l’amore che contiene gelosia, odio, invi­dia e tutti i mali generati dalla mente. Se lo desiderate intensamen­te, osservate il vostro cosiddetto affetto; osservate voi stessi, l’affet­to che nutrite per vostra moglie e per la vostra famiglia. Non c’è un barlume d’amore; è un insieme di corruzione, attaccamento, dolore, gelosia, ambizione, dominio. Potete mettere al mondo dei figli, ma questo non è amore; è piacere. E quando c’è piacere, c’è dolore. E una persona che volesse capire quella cosa chiamata amore, dovrebbe prima capire cosa vuol dire essere liberi.
C’è poi la questione del sesso, che è un grande problema in tutto il mondo. Potreste esserne fuori per motivi di età o perché vi siete obbligati a starne fuori. Non avete vita sessuale perché volete trovare dio. Ma temo che non lo troverete. Dio vuole una persona libera, che ha vissuto, che ha sofferto, che è libera. Quindi, biso­gna che comprendiate la questione del sesso.
Vi prego di ascoltare ciò che vi dico. Potreste non arrivare del tutto alla fine del viaggio, ma ascoltate. Ascoltate senza condannare, senza giustificare, senza paragonare, senza far entrare in azione tutti i ricordi. Limitatevi ad ascoltare in maniera libera, rilassata. Perché, se sapete ascoltare, saprete anche quando la mente è vuo­ta. Non potete far niente per generare questo vuoto. Ogni azione da parte vostra è l’azione del passato, del pensiero, del tempo, e il tempo non vi dà la libertà. Ma ascoltate, siate veramente felici di ascoltare il canto di un uccello, unicamente il suono, ogni suono separato, distinto, vitale, chiaro; ascoltate quella cornacchia; ascoltate completamente chi vi parla: ogni parola, ogni affermazione senza interpretare, senza tradurre. Limitatevi ad ascoltare. E da questo ascolto trarrete energia, agirete in maniera completa, totale.
Noi non ascoltiamo. Ci sono troppi rumori attorno a noi, den­tro di noi, ci sono troppi discorsi, troppe domande, troppe esigen­ze, troppi impulsi, troppe costrizioni. Abbiamo tante cose, ma non ne ascoltiamo mai una completamente, totalmente, fino alla fine. Se avete la gentilezza di ascoltare, vedrete che, vostro malgrado, avverrà il mutamento, quel vuoto, quella trasformazione, la perce­zione di ciò che è vero. Non dovete fare qualcosa, perché ciò che fate interferirà, perché siete avidi, siete invidiosi, siete pieni di odio, di ambizioni e di tutti i mali che il pensiero riesce a creare.
Se riuscite, dunque, ad ascoltare in maniera rilassata, senza sfor­zi, forse in quel tranquillo e profondo silenzio saprete cos’è la ve­rità. E soltanto la verità dà la libertà, niente altro. 
Ecco perché dobbiamo rimanere completamente soli. Non potete ascoltare tramite un altro; non potete vedere con gli occhi di un altro; non po­tete pensare con i pensieri degli altri. Ciò nonostante voi ascoltate tramite gli altri, vedete tramite le attività, i santi, le affermazioni degli altri. Se riuscite a mettere da parte tutte queste cose di secon­daria importanza, le attività degli altri, a essere semplici, tranquilli, e ad ascoltare, allora giungerete alla scoperta.
Sapete, quando guardate un tramonto, un viso grazioso, una bella foglia o un fiore, quando li vedete veramente, in quel mo­mento c’è spazio tra voi e quel fiore, quella bellezza, quella grazia, oppure tra voi e l’infelicità, lo squallore che vedete. C’è spazio; non lo avete creato voi, è lì. Non potete far niente per rendere quello spazio vasto o limitato, è lì. Ma noi ci rifiutiamo di vederlo in maniera semplice, tranquilla, costante. In quello spazio proiettiamo le nostre opinioni, idee, conclusioni, formule e, di conse­guenza, non c’è più spazio. Quello spazio viene ricoperto dagli ie­ri, dai ricordi, dalle esperienze di ieri; quindi, non vediamo mai, non ascoltiamo mai, non siamo mai tranquilli. Se volete, ascoltate, non rimanendo ipnotizzati – sarebbe assurdo, sarebbe troppo da immaturi – ma senza accettare, senza negare. Abbiamo a che fare con la vostra vita, non con la mia; abbiamo a che fare con le vostre sofferenze, infelicità, autorità, disperazioni, con l’angoscia e la noia della vita.
Come stavamo dicendo, c’è la questione del sesso, che è diven­tata enormemente importante. Perché? Osservate la vostra vita. Perché? In primo luogo, non avete altri piaceri non controllati da regole esterne. Siete intellettualmente bloccati; ripetete all’infinito, dall’infanzia alla morte, ciò che altri hanno detto. Gli esami, l’istru­zione, l’informazione tecnologica: tutto ciò è ripetizione, ripetizio­ne. Siete intellettualmente bloccati. Non osate pensare in maniera indipendente. Non negate. Siete capaci di dire soltanto sì. Siete dei seguaci, degli adoratori dell’autorità. Di conseguenza siete intellettualmente bloccati e, quindi, avete solamente una cosa in cui siete liberi, originali: il sesso.
Anche dal punto di vista emotivo non siete liberi di esprimervi. Pure in questo caso, siete bloccati, impediti, repressi. Non vi godete mai un tramonto, non vedete mai l’albero, né siete con l’albero, nel pieno della gioia, della bellezza dell’albero. Quindi, dal punto di vista emotivo e intellettuale, siete inariditi, tagliati fuori, e la bel­lezza non significa niente per voi, niente. Altrimenti, questa nazio­ne sarebbe diversa. Avete separato la religione dalla bellezza. Non vi metterete mai a sedere, di sera, a guardare tranquillamente le stelle, la luna e i riflessi sull’acqua; 




voi avete la radio, la televisione, i libri, il cinema: tutto tranne che stare da soli con voi stessi a go­dervi ciò che vi circonda. Quindi, dal punto di vista emotivo, este­tico, nel profondo, siete completamente bloccati. Allora non vi ri­mane altro di vostro, di originale, e questo è il sesso.
E quando il sesso diventa l’unica cosa, distrugge la vita di una persona. E anche questo diventa ripetitivo, anche questo porta a varie forme di dominio, alla costrizione, all’agonia dei rapporti. Anche questo porta alla brutalità, all’intorpidimento della mente: questo piacere ripetitivo. Non c’è, quindi, amore; non c’è bellezza nelle nostre vite né libertà emotiva. E così non rimane altro che quella cosa chiamata sesso.
Allora, per voi, non c’è scoperta della realtà. Perché le religioni vi hanno reso seguaci, non indagatori, non esploratori, non gente che scoprirà. Siete semplicemente persone che ripetono in conti­nuazione, che vanno in chiesa o al tempio, o negano e si limitano a vivere superficialmente. Quindi, la religione non ha veramente si­gnificato, tranne quando avete paura o siete malati, o quando volete qualche tipo di conforto.
Ascoltate, non fatevi prendere dalla noia. Si tratta della vostra vita. Dovete affrontare queste cose. Alla base di tutto c’è la creati­vità – non il fare figli – la creatività che è al di là del tempo e della misura, che rende sempre nuova ogni cosa perché è fuori del tempo. Ma noi continuiamo ad andare alla ricerca di nuove forme di espressione nel mondo artistico, nel mondo dell’estetica. Nuove forme di espressione: ecco tutto ciò che ci interessa. Non siamo in­teressati alla creatività.
Questi sono i numerosi problemi che avete di fronte e dovete trovare da soli le risposte giuste. E c’è la risposta giusta, ovvero: deve esserci completa libertà per voi, completa libertà dalla struttura sociologica, dalla struttura psicologica della società, che è fatta di paura, avidità, invidia, ambizione, ricerca di potere, ricerca di una posizione, dipendenza dal denaro. La corruzione della società: bisogna esserne liberi. Eppure dobbiamo vivere in questo mondo con vitalità, forza, energia. E per farlo, dovete lavorare; dovete la­vorare interiormente, duramente, per spogliarvi di tutti i detriti della società, di tutta la corruzione della società. Quando vi rendete conto di dover farlo, completamente da soli, senza nessuno che vi aiuti, avete un’enorme energia. In quel momento prestate tutta la vostra attenzione a questo compito; in quel momento avete una mente e un cuore straordinariamente vivi, attivi.
La conoscenza di sé è, quindi, legata all’azione; non è una que­stione di fede; entra in funzione, ha effetto se la inseguite con fer­mezza, un giorno dopo l’altro. La consapevolezza proviene dalla conoscenza di sé: ovvero, essere consapevoli degli uccelli, degli al­beri, dello squallore, della sporcizia, della bellezza, del colore, di ogni cosa che vi circonda esternamente. Perché il movimento esterno vi conduce al movimento interiore. Non potete essere so­stenuti dal movimento interiore se non avete compreso quello esterno. Sono una cosa unica; sono un processo unitario, proprio come la marea che va e viene. E dovete fluttuare su questa marea senza compiere sforzi. Potete fluttuare su questa marea senza compiere sforzi quando osservate e ascoltate tutti i suggerimenti del pensiero e le implicazioni del vostro essere, quando non fate altro che ascoltare. Ciò non richiede analisi, introspezione, il che è insopportabile. Richiede soltanto che guardiate, ascoltiate, e che manteniate lo spazio tra l’osservatore e la cosa osservata. Se mantenete completamente vuoto questo spazio, non c’è né osservatore né cosa osservata; c’è soltanto movimento.
E dalla conoscenza di sé nasce una libertà che nessuno, nessun dio, nessun santo, nessuna società può darvi. Dovete avere questa libertà. Perché, altrimenti, le chiese con i loro dogmi e intratteni­menti organizzati prenderanno il sopravvento e voi vivrete in ma­niera ripetitiva, stupida, inutile. E da questa libertà sorge quello stato mentale in cui il cervello è estremamente sensibile, perché ha capito ogni movimento del pensiero, ogni ondata di sensazioni; perché il pensiero e la sensazione non sono due cose separate, sono un unico processo. E la mente è resa giovane, fresca, innocente da questa comprensione, da questa libertà.

  È soltanto a partire da questo vuoto che avviene il mutamento, e solamente a partire da li può esserci la salvezza dell’essere umano. Solo quando la mente ha capito del tutto questo straordinario mutamento fuori del tempo – non entro i limiti della società ma completamente al di fuori della società – e non diventando monaci, che è una cosa da immatu­ri – quando la mente ha capito l’intera struttura della società, os­sia di voi stessi, da questa comprensione nasce uno straordinario senso di solitudine.

In quel momento siete completamente, indissolubilmente soli. E soltanto allora, in quello stato di completa solitudine, avviene quel movimento che è inizio e fine di ogni cosa. Questa è religione, e niente altro. In quello stato c’è amore; c’è compassione e pietà infi­nita. E in quello stato non c’è né sofferenza né piacere, ma una vi­ta essenzialmente profonda, forte, vitale, chiara.

Nessun commento:

Posta un commento